"Argignano" deriva
dal Gentilizio romano ARCINIUS o ARICINIUS. La prima
menzione di cui si ha notizia, si trova nelle carte di
S. Vittore; in un atto del 1068 si parla di un "rigo di
Arzignano" in un successivo atto del 1169 è indicato
come ARCINNANO. L'attuale denominazione Argignano appare
in un atto del 1170. Per
la sua ubicazione in un territorio dove gravitavano i
municipi romani di TUFICUM, ATTIDIUM e MATELICA, fu
certamente popolato fin dall'epoca romana. Era un punto
di incrocio delle antiche strade che collegavano i tre
centri. Del resto gli antichi
toponimi e il nome stesso del paese di indubbia origine
romana, confermano che in questi luoghi era molto estesa
la colonizzazione di Roma. Basta ricordare l'esistenza
in quel territorio di una "Valle Romana", indicata in un
atto rogato da notaio Agostino di Matteo, finitima con
un altro luogo detto la "Rumana", ubicata nel versante
di Burano.
Quando la violenza barbarica a partire dal V e VI secolo
si abbattè sulla città, gli abitanti si dispersero nelle
campagne circostanti e molti si rifugiarono nelle ville
che avevano nel territorio, dando origine alla "villae
rusticae munitae", riunendosi poi, per una migliore
difesa nei castelli. Così deve essere accaduto anche per
l'antico Castello di Argignano (nella foto qui accanto)
esistente fin dal XII secolo. I nobili che ne erano
proprietari lo cedettero a Fabriano, come accadde per la
maggior parte dei castelli della zona agli inizi del
secolo XIII. Un primo atto di cessione di Rainuzio e
Bulgarello, figli di Offreduccio di Gualtiero è del
1203.
Una seconda cessione del castello e sua curia fu fatta
nel 1249 per il prezzo di mille libbre ravennati, dal
Rainaldo di Rigozio ed altri signori con l'impegno di
abitare in Fabriano. Dopo quest'ultimo atto, del
Castello di Argignano non si hanno più notizie degne di
nota.
Resti di ruderi erano ancora visibili sui muri di alcune
vecchie case in corrispondenza dell'antica cinta muraria
fino a qualche anno fa. Un terreno prossimo al paese è
stato vincolato dalla Sovrintendenza per il suo
interesse archeologico. |
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